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I casinò in Italia, attrazione senza tempo

I casinò in Italia, attrazione senza tempo

Al giorno d’oggi, quando si pensa a un casinò, è automatico che l’idea venga la maggior parte delle volte associata a un unico luogo, per quanto iconico: gli Stati Uniti. Las Vegas, infatti, è tradizionalmente considerata una vera e propria isola felice, fama che è stata consapevolmente alimentata costruendovi attorno una mitologia a tutti gli effetti. Ma, prima dello scintillio di Las Vegas, era la vecchia Europa a ricoprire il ruolo di patria dei casinò. Il fenomeno è una costante nella storia statunitense: come larga parte del retaggio culturale americano, anche le case da gioco sono una rivisitazione di realtà esistenti nel vecchio continente. I casinò europei quindi non sono certamente meno validi di quelli di Las Vegas, con luoghi che ancora oggi mantengono inalterato il loro fascino, per quanto sicuramente meno ostentato della città del Nevada. Nel vecchio continente anche l’Italia ha avuto, e continua ad avere, il suo ruolo, offrendo case da gioco di tutto rispetto.

Dei tre casinò attualmente in funzione in Italia, uno fra i più immediatamente riconoscibili è il casinò di Sanremo. Operativo fin dagli anni ’80 del 1800, divenne ufficialmente casinò nel 1905. La sua fama, soprattutto negli anni della belle époque, derivò principalmente dall’essere considerato un punto di riferimento dalla nobiltà europea, sia per gli intrattenimenti offerti sia per la posizione nella riviera. Rimanendo punto di riferimento nella vita cittadina durante i primi decenni del ‘900, anni nei quali rappresentò anche uno dei più importanti palcoscenici per eventi culturali e intellettuali, si riprese dal secondo dopoguerra ospitando, nel 1951, la prima edizione di quello che è oggi il Festival di Sanremo. Infatti, il primo Festival della Canzone Italiana si tenne nel Salone delle Feste del Casinò, nell’ambito di una cena di gala nel corso della quale si esibirono quattro cantanti, fra i quali a primeggiare fu Nilla Pizzi. Il Festival venne ospitato dal Casinò fino al 1976, per spostarsi l’anno successivo al teatro Ariston da dove continua ancora oggi a venire trasmesso con successo, considerando anche i numeri delle selezioni.

Se è vero che quello di Sanremo è il primo casinò ufficiale, tuttavia, non si può fare a meno di considerare come sia un’altra la città che, a partire dal 1638, ospita quella che è considerata la più antica casa da gioco del mondo: ovviamente, si tratta di Venezia. Le prime esperienze di casa da gioco nella città lagunare andavano sotto il nome di Ridotti, e il primo di cui si abbia notizia certa è il Ridotto di San Moisè, struttura accessoria a Palazzo Dandolo e che proprio nel 1638 venne espressamente dedicata al gioco, vedendo tra i suoi frequentatori nomi di spicco dell’epoca come Giacomo Casanova. Nel 1946 il Casinò di Venezia venne collocato a Ca’ Vendramin Calergi, uno dei più iconici palazzi veneziani affacciato direttamente sul Canal Grande. La fama della struttura, oltre naturalmente alla cornice che la ospita, è legata alla ricchezza dell’offerta: sebbene i classici giochi da casinò siano ormai diffusissimi online, con numerosissimi siti che ne ospitano varianti, sono poche le location fisiche che possono proporli offrendo sullo sfondo un panorama paragonabile. Al giorno d’oggi alla sede storica del casinò si affianca quella più moderna di Ca’ Noghera, inaugurata nel 1999 nei pressi dell’aeroporto.

Il terzo casinò attivo in Italia, a completare l’ultimo vertice di un triangolo tutto settentrionale, è in Val d’Aosta, e si tratta del Casino de la Vallée, o di Saint-Vincent. Anche in questo caso, la storia della struttura è fortemente intrecciata alla realtà economica turistica della zona. Infatti, la nascita va ricondotta alla richiesta dell’allora sindaco di Saint-Vincent, Elie Page, di poter approntare una roulette per i mesi estivi: era il 1921. Dopo la guerra, che comportò la sospensione delle attività, il casinò venne nuovamente inaugurato nel 1947. Da lì in poi, le fortune della struttura sono state legate ai nomi che vi sono transitati e alle attività culturali ad esso connesse, come il Premio Saint-Vincent di Giornalismo e, nel mondo del cinema, le Grolle d’Oro, premio assegnato dal 1653 fino al 2006.