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Black Panther: Wakanda Forever

Black Panther: Wakanda Forever

Oggi la nostra scelta è stata Wakanda Forever, il nuovo film della Marvel uscito mercoledì 9 novembre, il seguito di BlackPanter.

Immaginate la storia della morte di un eroe, la sua nazione cosa farà senza il proprio principe?
La storia dello stato del Wakanda dopo la morte di BlackPanter, una piccola nazione ma più potente dell’unione di tutte le altre che deve la sua forza al Vibranio, metallo dalle proprietà incredibili e che tutti gli stati bramano di avere.
Le altre nazioni del mondo non sono mai state una minaccia ma adesso è la stessa esistenza del Wakanda ad essere in pericolo: il nuovo nemico si chiama Namur, spietato sovrano della città di Talonkan.
Il film ci è piaciuto come la storia, raccontata bene, non è il classico film di avventura che ci si aspetterebbe: più che raccontare la storia di un supereroe racconta la storia di un popolo e di un modo di vivere, all’interno di un viaggio carico di emozioni.
La storia è raccontata dal punto di vista del popolo del Wakanda che a prima vista potrebbe sembrare una tribù africana, tanto che per il resto degli stati “normali” resta sullo sfondo, di contorno, quasi inutile. Ma si sa le convinzioni non sono destinate a durare, il mondo si è invertito e le tribù che nella nostra convinzione sono considerate quasi primitive in realtà sono le più avanzate, non solo per merito del Vibranio, che deve essere tenuto lontano dagli stati normali che con la loro etica del profitto metterebbero a rischio l’intero pianeta.

Sr: A me è piaciuto molto, più degli altri della Marvel che erano un po’ “fumettosi”, molto carino e a te?
Jr: Si sono d’accordo, l’ho apprezzato molto più di altri anche se temevo che senza il principe T’Challa la storia perdesse senso logico ma non è stato così, anzi.
Sr: Si e mi è piaciuto anche che non fosse troppo “chiaro” il senso, troppo didascalico, la “morale” classica dei fumetti c’era certo ma non così evidenziata come in film classico a cartoni animati o altri film della Marvel.
Jr: L’ho trovato molto dinamico nonostante le numerose scene profonde e cariche di dolore che restano un punto chiave nella trama, alleggerite in modo splendido grazie a Letitia Wright nei panni di Shuri e Danai Gurira nel ruolo di Okoye, con l’umorismo tipico della Marvel.
Sr: secondo me Shuri anche se funzionava nel complesso bene in alcune scene sembrava proprio recitasse, o meglio che leggesse la parte. Ma nel complesso tutti personaggi erano ben caratterizzati e ben recitati. Anche se l’origine da fumetto si vedeva, a tratti sembrava anche un po’ Snoopie in cui ci sono i personaggi e un mondo esterno che si intravede più che vedersi.
Jr: Parliamo adesso di una delle scene che più ho apprezzato in cui vediamo una Okoye spaesata e propensa alla violenza più che la gentilezza in una realtà tipica di un collage americano mentre lei e Shuri cercavano di accaparrarsi prima dei “poliziotti cattivi” una degna allieva di Tony Stark che senza saperlo aveva combinato non pochi pasticci. Cosa ne pensi?
Sr: Si, mi è piaciuta: raccontata sempre con quel linguaggio delle immagini che è come se facesse una “fetta” del mondo isolando quel momento particolare.
Jr: Interessante si, concludiamo con una notizia per i nostri lettori: abbiamo da proporre prossimamente uno scontro a colpi di bacchetta, fulmini e super tecnologia tra Black Adam, Wakanda Forever e Harry Potter e la camera dei segreti in occasione del ventesimo anniversario di quest’ultimo, chi vincerà?
Sr: Siii, ottima idea una sfida fra i tre!

Ci presentiamo, si perché siamo in due e apparteniamo a due generazioni diverse: siamo Senior ovviamente la prima generazione e Junior la seconda. Qui vi raccontiamo i film che vediamo insieme, solo quelli e a caldo, subito dopo che li abbiamo visti. A volte Senior sarà portato a vedere film fantasy, a volte Junior sarà portato a vedere film più impegnati, e ve li raccontiamo dal nostro punto di vista, quello di due generazioni che vanno al cinema insieme.