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Intervista alla regista del film Good vibes Janet De Nardis

E’ uscito il 5 Ottobre 2023 il nuovo film di Janet De NardisGood Vibes” e per questa occasione le abbiamo fatto un’intervista. Il film, scritto con i due autori Ersilia Cacace e Mirko Virgili e distribuito da Toed Film vuole raccontare il nostro rapporto con le nuove e potenti tecnologie, molto spesso più pervasive di quanto si possa credere. Il film, diviso in cinque storie, racconta proprio questo, e lo fa partendo da un misterioso smartphone che permette ai protagonisti che lo utilizzano di avere la copia del telefono di chiunque. Un film con un’impronta sociologica utile per orientarsi e iniziare a porsi delle domande sull’universo della tecnologia e sui suoi risvolti.

Cosa ti ha ispirata a girare questo film?

Ho deciso di scrivere questo film insieme ad Ersilia Cacace e Mirko Virgili per affrontare l’importante tema dell’abuso della tecnologia. Sono mamma di una bambina di sei anni e ritengo sia fondamentale interrogarsi su quello che è il nostro approccio ad un mondo che è totalmente differente da quello che abbiamo vissuto noi da bambini. Mi rendo conto che se è vero che ci sono tantissimi vantaggi nell’avere la possibilità di utilizzare una tecnologia così potente come quella che abbiamo all’interno dei nostri smartphone, e io sono assolutamente pro tecnologia, dall’altro lato sono dell’idea che bisogna essere molto cauti nel suo utilizzo. Ritengo che i giovani debbano prima sviluppare altre capacità: approfondire il loro sistema di interazione col mondo, con la vita, la loro empatia e la capacità di analisi, per poi potersi approcciare più facilmente all’universo tecnologico, fatto di tantissime informazioni che però vanno sempre filtrate. Per farlo bisogna avere gli strumenti. Un altro tema molto importante, per me, è quello che riguarda la tutela della privacy e dei dati che vengono immessi costantemente su questi apparecchi, anche da parte di giovanissimi, che non si rendono conto delle conseguenze che questo utilizzo spasmodico del cellulare e  dei social può avere. Quindi, penso che sia importante fare una riflessione sul tema della manipolazione da parte di chi detiene il potere della conoscenza e su tutte le conseguenze che ne possono derivare. Noi esseri umani, restiamo vittime della nostra emotività, soprattutto da giovani. Per questo ho ritenuto importante parlare di cyber bullismo e di come alcune informazioni, soprattutto a una certa età, debbano essere utilizzate con cautela.

Credi sia un film per tutte le generazioni?

Sì. Credo assolutamente che possa essere trasversale generazionalmente parlando. Credo che possa essere un film potente e con un messaggio che può arrivare dritto al cuore sia degli adulti, lasciando sempre con il fiato sospeso e con il desiderio di sapere cosa accade, sia dei giovani che amano molto il genere in tutte le sue declinazioni e sono abituati a opere con un respiro internazionale. Spero che tutti possano vedere nelle metafore usate, dei significati profondi, senza trovarli scontati. Credo che sarebbe importante portare questo film all’interno delle scuole.

Può essere considerato un film con un’impronta sociologica?

Sì, mi piace pensare che il mio film possa aiutare a dare un messaggio forte, ad insegnare, e quindi perché no, permettere di cambiare in meglio.

Per la struttura del film, diviso in cinque storie, sarebbe bello anche poterlo trasformare in libro, è un’idea che hai?

In realtà, la mia idea sarebbe realizzare una serie televisiva, più che un libro. Questa divisione in storie potrebbe essere uno spunto bellissimo per poter sviluppare una serie tv anche di più stagioni. Oltretutto, anche il finale è lasciato aperto, proprio per darci l’opportunità di continuare a viaggiare con la fantasia e chissà, forse un giorno riusciremo a crearla.

Il dietro le quinte come è stato?

La cosa più bella del dietro le quinte è stato il rapporto di grande complicità che si è creato con tutti gli attori e con il cast tecnico a cui sono molto grata. Un ringraziamento speciale va al mio DOP Federico Torres, al mio aiuto regista Marco Cervelli, alla scenografia di Andrea Rullo, al montaggio di Gianni Del popolo, alla mia segretaria di edizione Giulia Varchi, ma anche ad Andrea Bermani e alla sua meravigliosa squadra, in fase di post produzione, momento fondamentale per la riuscita del film. Il ringraziamento va veramente a tutti.