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Oltre tre milioni di spettatori su Rai1 per il docufilm “ I cacciatori del cielo “ nel centenario dell’Aeronautica Militare

Grande successo d’ascolto per “I cacciatori del cielo” seguito la sera del 29 marzo scorso su Rai1 da quasi 3 milioni e mezzo di spettatori (3.447.333) pari a uno share del 18,33%, numeri che lo hanno classificano al primo posto tra i programmi della serata.

Il pregevole lavoro, diretto da Mario Vitale, con Beppe Fiorello, Andrea Bosca, Luciano Scarpa, Claudia Vismara, Ciro Esposito, Enzo Garramone il cui arco narrativo inizia nel 1915 ( l’anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo ) e racconta l’’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austroungarici che verrà poi superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aereonautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona della popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante.

Il docufilm è andato in onda per celebrare il centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare ed ha avuto per protagonista Beppe Fiorello nei panni di Francesco Baracca e per la regia di Mario Vitale: un ottimo risultato per il lavoro, alquanto impegnativo, che ha avuto come supporter Gloria Giorgianni per Anele con Luce Cinecittà, e che è stato realizzato in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Molto positivi i commenti di Gloria Giorgianni, di Chiara Sbarigia Presidente di Cinecittà, di Fabrizio Zappi Direttore di Rai Documentari e del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica generale di squadra aerea Luca Goretti.

Ha dichiarato Gloria Giorgianni: “L’ottimo risultato de I cacciatori del cielo, uno dei docufilm più visti di sempre su Rai, dimostra il grande spazio che c’è per questo genere di racconto che ibrida il linguaggio documentaristico, il repertorio e le fiction, ed è il segno di una rivoluzione in atto”. “Mi auguro che Rai continui a investire sempre maggiori risorse e dedichi sempre più spazi a questo genere di progetti che riescono a ottenere risultati più performanti, anche in termini di rapporto qualità-costo, di altri prodotti fiction o di intrattenimento”.

Riguardo al successo del docufilm Chiara Sbarigia ha detto:“Siamo molto soddisfatti di un risultato che rappresenta un record importante per un docufilm coprodotto da Luce Cinecittà, e che vive delle immagini del nostro prezioso Archivio Luce”, Si tratta di un risultato che premia una politica editoriale e culturale con cui ogni giorno cerchiamo di portare il tesoro delle nostre immagini al pubblico più ampio possibile, anche con opere, come I cacciatori del cielo, che riescono a unire memoria storica ed emozioni, e a trasmetterle a tutti gli spettatori”.

Da parte sua Fabrizio Zappi ha rappresentato come “…..gli ottimi ascolti di ieri premiano Rai Documentari nella duplice sfida di svolgere la sua missione di servizio pubblico senza rinunciare all’obiettivo di promuovere l’innovazione dell’offerta televisiva generalista. I cacciatori del cielo è un felice esempio di questo percorso, perché ha saputo amalgamare con originalità diversi linguaggi narrativi consentendo allo spettatore di sentirsi parte di una memoria condivisa e della storia collettiva del nostro paese”.

 Da ultimo, il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti ha commentato: “..siamo davvero contenti di questi primi positivi riscontri, dell’entusiasmo con il quale è stato accolto dal pubblico questo bellissimo film su un italiano formidabile, un mito assoluto per chi ama il volo; le donne e gli uomini dell’Aeronautica Militare, cento anni dopo la sua costituzione, portano ancora oggi nel cuore e nella mente quegli stessi valori e quel coraggio con cui l’asso degli assi dell’aviazione solcava i cieli italiani durante la prima guerra mondiale, che hanno ispirato la nascita della Forza Armata. Sono cambiati i mezzi, le tecnologie, gli scenari internazionali, ma non è cambiato lo spirito con cui continuiamo a difendere il Paese, con lo stemma del Cavallino Rampante di Francesco Baracca sulle code dei nostri caccia”.