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Robert De Niro chiamato a testimoniare in Italia, l’8 novembre a Roma

Robert De Niro
De Niro a Roma
Robert De Niro
De Niro a Roma

Robert De Niro chiamato a testimoniare in Italia, l’8 novembre a Roma

Robert De Niro è stato chiamato a testimoniare al processo contro Danilo Mezzetti, suo manager italiano. Il prossimo 8 novembre De Niro è chiamato al Tribunale penale di Roma per confermare o meno di aver ricevuto la sceneggiatura de “L’Uomo in Frac” di Stefania Grassi.

La vicenda de “L’Uomo in Frac”, in breve:  Stefania Grassi, circa cinque anni fa,  ha contattato Mattei in qualità di intermediario di Robert De Niro, per averlo nel suo film, pagandogli spese di viaggio e commissioni, affinchè la sua sceneggiatura arrivasse direttamente nelle mani dell’attore. Dopo alcune trattative, costate migliaia di euro, l’accordo non fu siglato. Dopo qualche tempo che Mezzetti aveva fatto perdere le sue traccie, la stessa sceneggiatrice contattattò la casa di produzione Tribeca (di De Niro). Solo dopo la risposta negativa (a maggio 2015), scoprì a settembre 2015 che lo stesso De Niro era il protagonista del cortometraggio “Ellis” e che presentava una sceneggiatura del tutto simile a quella de L’Uomo in Frac. A quel punto, la sceneggiatrice italiana per conto del suo avvocato, Antonio Petrongolo, ha sporto denuncia penale contro Mezzetti, accusando di plagio in sede civile gli altri personaggi coinvolti. Inutili i tentativi di mediare da parte di Gioia Scola, che offrì del danaro per mettere a tacere la vicenda.

Nel frattempo il cortometraggio Ellis è stato ritirato, mentre De Niro ha dichiarato ai giornali americani ( https://www.theguardian.com/film/2015/nov/16/robert-de-niro-denies-plagiarising-italian-director-short-film-ellis-stefania-grassi ) di non aver mai ricevuto alcuna sceneggiatura da una “sconosciuta scrittrice taliana”.

A distanza di quattro anni dal procedimento, il giudice del tribunale penale ha chiesto di vederci chiaro, chiamando a testimoniare proprio Robert De Niro.  Se l’attore decidesse di venire in Italia e non di aprire una rogatoria internazionale, testimoniando dall’America, si potrebbero configurare due scenari: il primo è quello in cui conferma di non aver mai ricevuto la sceneggiatura da Mezzetti, confermando di fatto la truffa ai danni di Stefania Grassi da parte del suo agente italiano; l’altro scenario possibile è quello in cui ammette di aver ricevuto la sceneggiatura, ammettendo quindi il plagio.

Come finirà? Mancano pochi mesi ormai per comprendere quali saranno gli sviluppi della storia, quello che è certo è che il danno è stato fatto. A prescindere da come si concluderà questa brutta storia, si sono evidenziate delle storture nel sistema cinema che sono più frequenti di quanto si possa credere. La tutela del Diritto d’Autore è ancora ben lontana da una concreta attuazione. Inoltre, è facile cadere nelle mani di sedicenti manager che promettono mari e monti in cambio di denaro. Ci vuole grande forza e determinazione per andare avanti e lottare anche contro i giganti.

Continueremo a seguire la vicenda de “L’Uomo in frac”, fino a quando la verità e la giustizia avranno fatto il loro corso.