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“ Un profilo per due “ di Stephanie Robelin al cinema dal 31 agosto prossimo

Ecco cosa può accadere ad usare il computer: un ottantenne, vedovo, nel pieno della depressione a causa della morte della moglie, adorata, si risveglia dopo che la figlia lo induce alle arti della tecnologia.

E’ il caso di Pierre, depresso e divenuto agnostico dopo essere rimasto vedovo, che imparando l’uso di quella che per lui è una diavoleria, scopre che si possono conoscere nuove persone, anche giovani, e si dedica con molta curiosità alla ricerca di “ avventure “: una vicenda piena di allegra malinconia che descrive  quel mondo degli anziani soli che si sentono messi da parte e che non reagiscono.

Salvo che, una figlia, per stimolarlo, gli fornisce un computer ed un amico in grado di insegnargli l’uso della macchina: e qui comincia l’avventura perché Pierre comincia a sognare conoscendo una giovane donna della quale si innamora, ma non trova il coraggio di farsi conoscere per paura della sua età avanzata e quindi si rivolge al suo istruttore di computer per andare lui, in sua vece, ad incontrala dando vita così allo svolgimento di una storia che se non nascesse dalla voglia di emergere dalla solitudine potremmo senz’altro definire comica ed anche allegra.

L’insegnante di computer, Alex, ha un storia con una ragazza, Flora, la nipote di Pierre ma quest’ultimo non lo sa perché da tempo non ha più rapporti con lei e Alex, squattrinato idealista in cerca di fortuna come sceneggiatore, per soldi accetta di sostituirsi a Pierre nell’incontro con la bella sconosciuta: tra i due è amore a prima vista e qui inizia una sorta di commedia, gradevolissima ed ai limiti del pathos, che tutti gli attori scelti dalla regista Stéphanie Robelin interpretano in maniera esemplare, ognuno perfettamente caratterizzando il suo personaggio tanto in chiave pressoché drammatica che comica.

Volendo riferirsi a storie del passato ( l’ispirazione del film ? ) potremmo citare quella di Cyrano de Bergerac con Rossana e Cristiano, anche se Pierre ( Pierre Richard ) non è propriamente dotato del famoso naso né la bella Flora ( la ragazza contatta via computer interpretata da Fanny Valette ) parrebbe paragonabile proprio a Rossana, ma tanto vale a definire questa simpaticissima ed accattivante pellicola, della durata di cento minuti, che la regista ha voluto dedicare, malgrado la tendenza generale del cinema sia quella di parlare di gioventù e basta, alle complicazioni che sorgono quando si diventa anziani e si comincia a perdere l’indipendenza.

Insomma, una storia moderna all’interno della quale ogni spettatore potrà identificarsi nel segno dell’imperante mondo di Internet e che suscita un infinità di tenerezza ritrovandosi soddisfatto proprio a fine pellicola.

Molto efficaci la fotografia e l’ambientazione nella capitale francese, con le belle vedute della torre Eiffel, della Senna, dei suoi ponti e dei famosissimi lungoSenna ma soprattutto si apprezza la semplicità della narrazione e dello svolgimento delle azioni, tutte perfettamente ideate e magistralmente interpretate.

Una coproduzione Francia/Germania/Belgio distribuita da Officine UBU.

Ufficio stampa per l’Italia: Ornato Comunicazione – Roma