Home Moda e Tendenze WineXmas Pills #10 – SAN LEONARDO CARMÉNÈRE 2015 VIGNETI DELLE DOLOMITI IGT

WineXmas Pills #10 – SAN LEONARDO CARMÉNÈRE 2015 VIGNETI DELLE DOLOMITI IGT

Iniziamo una nuova settimana di Avvento con un filrouge, i vini colore del Natale. Oggi per WineXmasPills #10 protagonista è il CARMÉNÈRE 2015 di TENUTA SAN LEONARDO.

Tra i motivi della scelta c’è il festeggiare una data importante per la cantina trentina. Era il 5 dicembre del 1770 quando la Tenuta di San Leonardo veniva ceduta, tramite il documento storico di Investitura dei beni del Priorato di San Leonardo, tuttora conservato negli archivi storici della cantina, alla famiglia dei Marchesi Guerrieri Gonzaga da parte della Chiesa Tridentina. Sulla carta 250, ma in realtà quasi 300, gli anni che legano la famiglia a questa enclave del Basso Trentino baciata dal sole, accarezzata dal vento e protetta dai Monti Lessini e del Monte Baldo, dove la vigna regala grandi vini che parlano di terroir e amore per la terra.

La Tenuta fu fondata nel 1724, poiché già da quella data la famiglia lavorava i terreni posseduti dalla Chiesa. Per la verità la presenza dei Guerrieri Gonzaga in Trentino è targata 1894, quando il Marchese Tullo, sposò Gemma de Gresti, alla cui famiglia apparteneva da quasi due secoli la grande tenuta di San Leonardo. Fu Anselmo, il loro primogenito, ha introdurre grandi cambiamenti nell’azienda animato dalla sua innata passione per l’enologia.

Come in tutte le storie anche in questa c’è sempre un punto di svolta, diciamo pure “di non ritorno”: nel 1959 il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, figlio di Anselmo, si laurea in enologia a Losanna. Come primo enologo della famiglia, Carlo è spinto dalla grande curiosità per i grandi vini, soprattutto quelli di Bordeaux, inizia così dopo gli studi una lunga serie di viaggi, che lo portano spesso in Francia ma anche in Toscana. Ed è proprio uno di questi viaggi che cambia il destino della Tenuta: l’incontro e la seguente e duratura amicizia con il Marchese Mario Incisa della Rocchetta.

Al suo ritorno a San Leonardo dà il via, a partire dagli anni Settanta, ad una vera e propria rivoluzione aziendale, introduce in vigna nuove pratiche di allevamento, alla pergola furono affiancati il guyot e il cordone speronato, studia sistemi innovativi di potatura, e accanto al Carménère e al Merlot, varietà presenti ormai da decenni se non secoli, furono introdotti nuovi vitigni, primo tra tutti il Cabernet Sauvignon.

Oggi San Leonardo è un monastero millenario ed una residenza edificata quasi 300 anni fa, un giardino di viti e roseti, posto tra le imponenti montagne del Trentino, che lo proteggono dai freddi venti settentrionali, e un fondovalle lambito dal mite calore del Lago di Garda. 230 ettari di terreno, di cui 30 con vigneti a bacca rossa destinati esclusivamente alla produzione dei vini San Leonardo, Terre di San Leonardo, Villa Gresti e Carménère. Da altri 10 ettari più a nord provengono le uve per il bianco Vette di San Leonardo e per l’elegante Riesling della tenuta.

A guidarla c’è il Marchese Anselmo, figlio di Carlo, classe 1978, e stessa passione e amore per la vite trasmessagli da suo padre. Abbiamo scelto il loro Carménère anche perché è stato un vino fortemente voluto da Anselmo e che si produce solo in annate straordinarie. “Il nostro Carménère nasce da vigneti antichi piantati a San Leonardo probabilmente alla fine dell’Ottocento che si adattarono perfettamente alle condizioni climatiche con l’allevamento a pergola trentina che a tutt’oggi conserviamo. Desideravamo rendere omaggio a questo vitigno straordinario che abbiamo sempre amato e che dona l’identità al nostro San Leonardo regalandogli l’aspetto più speziato e la sua grande freschezza. Nel 2007 la vendemmia è stata straordinaria e quindi abbiamo deciso di imbottigliare 1724 Magnum di questo vino antico e pur così contemporaneo per raccontare l’essenza della nostra terra.” Queste le sue parole.

Il Marchese Anselmo e suo padre il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga

Vitigno introdotto nella Tenuta alla fine dell’800, all’inizio fu scambiato, come in tutto il Nordest d’Italia per un clone di Cabernet Franc, mentre all’estero, soprattutto in Cile, è stato a lungo confuso con il Merlot. Per molti anni se ne persero le tracce, quasi un secolo e gli studi di diversi professori in materia, tra i quali Antonio Calò e Attilio Scienza, per certificarne il ritrovamento. Di origini dalmate, già molto diffuso ai tempi dei romani, nell’era enologica moderna si sviluppò prevalentemente nella Francia sudoccidentale ed in particolar modo nell’area di Bordeaux per il suo utilizzo nel tipico blend della zona. Nato probabilmente da un incrocio tra Cabernet Franc e Gros Cabernet, si credette che non fosse sopravvissuto alle devastazioni dell’epidemia della fillossera di fine ottocento.

SAN LEONARDO CARMÉNÈRE 2015 VIGNETI DELLE DOLOMITI IGT

Il CARMÉNÈRE 2015 di San Leonardo è prodotto esclusivamente da viti delle vigne più vecchie presenti nella Tenuta. La fermentazione è spontanea, utilizzando solo i lieviti che si trovano naturalmente sull’uva, ed avviene in piccole vasche di cemento. Dura circa 15/18 giorni con svariati rimontaggi giornalieri e délestage. Affinamento in barrique di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio per 24 mesi, mentre almeno altri due anni li passa a riposare in bottiglia nella cantina della tenuta prima di essere disponibile sul mercato.

Alla vista si presenta fiero del suo vestito rosso rubino intenso con luminosi e aristocratici riflessi porpora. Il bouquet olfattivo è ampio, intenso ed elegante, un’olfazione che rasenta una sorta di precisione svizzera. Seppur complesso e così inebriante, non è un pot-pourri di profumi indefinibili, c’è una grande armonia che li lega. Marcato sì dal tipico vegetale, ha la piacevolezza delle erbe molto rinfrescanti, a tratti il ricordo di quelle officinali di montagna, che con la loro scia balsamica si ritrovano in un cestino di fragoline e mirtilli neri, di quelli selvatici che regalano profumi più vivi, più veri. Una ventata di fiori di sambuco accompagna con grazia una fine e caratteristica speziatura.

Al palato un’eleganza quasi dimenticata che, fortunatamente ritrovata, ci riporta indietro a quei bordolesi del secolo scorso, ancora così vividi. È un ragazzone alto, slanciato, ancora un po’ dinoccolato, prestanza e classe ne ha da vendere, manca solo quel po’ di grazia che il tempo gli donerà. Ma il suo nobile stile fa già capolino in quel suo modo di presentarsi prima agli altri e poi a se stesso.

Quel primo velo di timidezza, pian piano diventa consapevolezza di sé, sicurezza mai ostentata, precisione, suadenza, con quel nobile tannino che ti avvolge e accarezza il palato, quella freschezza che ti fa sentire vivo, integrazione, quella del legno con tute le altri sue componenti, e quel sapore che sa di un’antica virtù che è la sua forza. Uno stile costante nel tempo che non si è mai fatto incantare dalle mode del momento, restando sempre fedele a se stesso.

E…se Signori si nasce e non si diventa, il Carménère di Tenuta San Leonardo modestamente lo nacque!

QUALI PIATTI NATALIZI ABBINARE

Ideale con formaggi stagionati, selvaggina, secondi di carne rossa, specialmente se stufati o brasati. Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 16° – 18°C. in un calice ampio per vini rossi di buona struttura e intensità. Seppur ancora giovane, grazie all’annata molto equilibrata ha già raggiunto un bel grado di armonia. Vino dalla grande longevità, la sua tenuta all’invecchiamento supera tranquillamente i 30 anni.

SANLEONARDO.IT
Crediti Fotografici: Tenuta San Leonardo S.r.l.

 

"Milanese d’adozione con radici napoletane, Wine Writer e Sommelier, crea il suo “Keep in Wine” per necessità di “rimanere in contatto” con l’eno-mondo condividendone ogni nuova e straordinaria esperienza e per permettere a chi lo legge di essere sempre aggiornato sugli eventi in programma e su quelli avvenuti, affascinando i lettori con racconti, aneddoti, curiosità e retroscena prendendosi anche la libertà di esprimere le sue preferenze, perché il bello del vino (e non solo), come sostiene Antonio, è che non c’è mai un giusto o sbagliato, buono e cattivo, ma solo tanto personalissimo gusto! Nella vita si occupa di altro, forse con la stessa enfasi ma di certo non con la vocazione che ritrova davanti ad un buon bicchiere di vino. Tolta la cravatta del matematico e consulente, blocco alla mano e reflex al collo, non perde occasione per annotare storie, percezioni e sapori oltre che immortalare volti, dettagli e colori che ogni sorso gli trasmette. Iscritto all’albo ASA – Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, gruppo di specializzazione dei giornalisti di settore, collabora con diversi Magazine enogastronomici. Giudice nelle commissioni d’assaggio di Concorsi Enologici."