L’Orlando Furioso e le Arti
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Marina Cogotti, direttrice della Villa D’Este a Tivoli, Vincenzo Farinella, insegnante di storia dell’arte moderna all’Università di Pisa, Monica Preti, responsabile della programmazione di Storia dell’arte e Archeologia presso il Louvre coordinati dalla direttrice del Polo Museale Tiburtino Edith Gabrielli, in occasione del cinquecentenario della prima edizione dell’ “ Orlando Furioso “ hanno presentato una eccezionale mostra allestita nelle sale della Villa d’Este dal suggestivo titolo de “ I Voli dell’Ariosto “.
Perché proprio la Villa d’Este quale sede di una mostra così particolare e pressoché unica? Perché il capolavoro cinquecentesco dell’Ariosto venne dal “ poeta che colorisce e che è capace di dipingere con la penna e con l’inchiostro “ dedicato al cardinale Ippolito primo d’Este, zio di quel cardinale Ippolito secondo d’Este che fece costruire la celebre villa delle fontane, dagli splendidi e particolari giardini, da tempo dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Scopo della mostra apertasi il quindici giugno scorso è quello di dimostrare l’influenza che il poema ariostesco ha operato sulla cultura e sulle arti dal ‘500 al ‘900, influenza che è tutt’ora avvertibile: dipinti, sculture, arazzi, ceramiche, disegni, incisioni, medaglie, libri danno nel loro insieme vita ad un percorso splendido, una rigorosa esposizione che suggestiona, e di molto, l’incantato visitatore.
Il percorso si apre al piano nobile della villa estense, all’interno dell’appartamento del cardinale, seguendo un itinerario cronologicamente studiato per illustrare prima le vicende del poema ed il mito dell’Ariosto attraverso l’esposizione di quadri rappresentanti episodi fantastici e/o reali della sua vita; questa prima sezione è dedicata alla influenza esercitata sulla storia figurativa dall’Orlando Furioso all’interno del sesto secolo ed un capolavoro di Dosso Dossi ivi esposto rappresenta la più antica testimonianza dell’iconografia legata al grande poeta quattro – cinquecentesco.
L’amore tra Angelica e Medoro è illustrato in un capolavoro del primo maestro di Caravaggio, Simone Peterzano, mentre l’ambiente di corte degli estensi è egregiamente rappresentato da tre enormi arazzi prestati alla mostra dal Musée des Arts dècoratifs di Parigi e restaurati per l’occasione mentre nella sezione dedicata al seicento vengono esposte opere che documentano come i temi trattati nel ponderoso poema si siano rapidamente diffusi all’interno della penisola: un bronzetto rappresentante Ruggiero ed Angelica è il pezzo forte della sala dedicata al seicento italiano.
Continuando il percorso si incontra la sala dedicata al ‘700, con disegni di Fragonard e di Giani mentre nella sezione dedicata all’800 fanno mostra di se alcuni dipinti di Ingres, Delacroix e di Gustave Doré oltre che ad una spettacolare opera in bronzo dedicata al più fortunato tra i temi trattati nel poema: Ruggiero che cavalcando l’ippogrifo uccide l’orca e salva Angelica; delicatissimo è il passaggio a volo radente sul romanticismo italiano ed europeo con dipinti di Giuseppe Bisi, Massimo D’Azeglio e Giuseppe Bezzuoli.
Veramente eccezionale l’allestimento dell’ultima sala al piano nobile della mostra, quella interamente dedicata alla messa in scena operata da Luca Ronconi a Spoleto nel luglio del 1969 ed in varie altre sedi tra le quali quella televisiva del 1975; qui sono inoltre esposte le foto che Ugo Mulas ebbe a scattare durante la messa in scena del poema in piazza Duomo a Milano ed anche i disegni preparatori delle scenografie realizzate da Pier Luigi Pizzi per la versione televisiva.
Il percorso si conclude con una visita al piano inferiore della villa dove è stata interamente ricostruita una scenografia appartenente all’edizione televisiva dell’Orlando, con cavalli su un piano di foglie che costituiscono una vera e propria meraviglia in grado di trasformare la sala in uno spazio senza fine, proprio così come ricostruito quando il lavoro dell’Ariosto venne rappresentato, nel 1975.
Mostra dalle caratteristiche spettacolari, il cui aspetto coreografico verrà integrato, durante il periodo della sua esposizione ( dal 15 giugno al 30 settembre prossimo ) da una lunga serie di manifestazioni ed altri eventi ad essa collegati, quali concerti, proiezioni di filmati, spettacoli teatrali, conferenze e, particolarmente, di letture tratte dai capolavori del grande poeta – pittore che, come ebbe a dire un altro grande, Pietro Aretino “…. ei ti dipinge una cosa così bene che ti pare di averla davanti agli occhi “.