Home Interviste Luigi Tabita: attore passionale, generoso, irruento…

Luigi Tabita: attore passionale, generoso, irruento…

Luigi-Tabita
Luigi-Tabita
Luigi-Tabita

Luigi Tabita giovane e bell’attore, è tra i protagonisti dello spettacolo andato in scena al Sistina (registrando il tutto esaurito) : “Vita da strega”, al fianco di Bianca Guaccero e Francesco Venditti. Nello spettacolo Luigi è il demone Asmodeo evocato dalla madre di Samanta (Bianca Guaccero). Il suo demone “metropolitano” ne combina di tutti i colori, è un personaggio esilarante.

Luigi Tabita ha cominciato a fare l’attore, o forse potremmo dire che è nato attore, scoprendo solo più tardi di aver avuto un bisnonno che ha recitato addirittura con Pirandello. Si descrive come un uomo passionale, generoso e iruento proprio come la sua terra, la Sicilia. Sarebbe perfetto nel ruolo di Iago nell’Otello di Shakespeare, un ruolo che ha confessato amerebbe interpretare. Ci facciamo raccontare da Luigi il suo percorso di attore, diviso tra teatro e Tv, e quanto sia difficile questo mestiere tanto ambito ma anche molto difficile…

Il tuo ultimo lavoro è in “Vita da Strega” al fianco di Bianca Guaccero e Francesco Venditti, ci racconti il tuo ruolo?

Luigi-Tabita,-demoneInterpreto il demone Asmodeo, che viene evocato dalla madre di Samanta ( Bianca Guaccero) per impedire che si innamori del giovane pubblicitario Angelo (Francesco Venditti). E’ un ruolo esilarante che ne combina di ogni, è maldestro e svampito ed essendo una commedia metropolitana, ho dato al personaggio anche un carattere Emo!

Luigi-Tabita
Luigi-Tabita

Quali sono le altre tappe della turnè in cui poterti vedere?

Il 20 gennaio abbiamo terminato le date al Sistina con un successo di pubblico che ci ha regalato grandi soddisfazioni. A breve saremo ad Ascoli e ad Assisi poi due settimane a Milano e poi su e giù per l’Italia fino ad aprile.

Hai cominciato giovanissimo con il teatro ma hai lavorato anche molto in tv, cosa prefrisci tra teatro e Tv?

Amo il mio mestiere in tutte le sue forme quindi non potrei dire che preferisco l’uno o l’altro. Mi piace poter fare il mio lavoro al meglio e in buone condizioni per crescere e migliorarmi.

Ho letto che sei nipote d’arte, ha avuto molta influenza su di te l’esempio familiare?

No, in realtà la notizia che il mio bisnonno Mario facesse l’attore è stata celata per anni perché se ancora oggi fare l’attore non è considerato un mestiere vero immaginate negli anni 20 e soprattutto in Sicilia. I figli lo hanno sempre vissuto come una cosa non piacevole, da tenere nascosta. Negli anni, quando la mia scelta di fare l’attore è diventata sempre più chiara, hanno deciso di rivelarmi questa verità portando alla luce materiali meravigliosi del mio bisnonno, pensa che ebbe anche la fortuna di lavorare con Pirandello!

Quando è nata la tua passione per lo spettacolo?

Non ricordo quando ho deciso di fare questo mestiere, ho sempre fatto questo. Chi mi conosce lo sa, sin da bambino scrivevo testi e li rappresentavo con i mie amichetti…ho avuto la grande fortuna di crescere in una famiglia che ama l’arte e quindi sono stato educato ad essa portandomi prestissimo a teatro a vedere le grandi compagnie.

C’è un ruolo che hai fatto a cui sei particolarmente legato o che vorresti interpretare?

A Tutti i ruoli che ho fatto sono legatissimo. Ognuno rappresenta un tassello del percorso che sto costruendo passo passo. Ci sono tanti ruoli in teatro che mi piacerebbe interpretare, uno tra questi è Iago nell’Otello di Shakespeare.

Quanto è dura la vita di un attore, quanta fatica si fa ad arrivare? (mi riferisco ai riconoscimenti che hai ricevuto, tra gli altri, nel 2008, Premio Gassman come miglior promessa e Premio Oscar dei Giovani nel 2011)

La vita dell’attore è durissima. È una scelta di vita, non hai un orario come gli altri lavori dove stacchi, si lavora sempre…e poi non è un mestiere meritocratico è troppo soggetto ai giudizi personali. Ci vuole una forza di volontà enorme. Ogni mattina bisogna svegliarsi e trovare una motivazione per continuare a farlo. Poi magari quando qualcuno comincia ad accorgersi di te allora arrivano i primi riconoscimenti, premi, come quello che mi è stato dato nel 2011 in Campidoglio e pensi che forse stai seguendo la strada giusta.

Rossella Smiraglia