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“L’Uomo in Frac” di Stefania Grassi prende vita con la regia di Carlo Fusco. La doppia intervista

Stefania Grassi-Carlo "Fusco L'Uomo in Frac"
Stefania Grassi-Carlo “Fusco L’Uomo in Frac”

“L’uomo in Frac” di Stefania Grassi prende vita. E’di ieri (25 settembre), la notizia dell’accordo tra Stefania Grassi, autrice della sceneggiatura, con il regista Carlo Fusco che ha “scelto” di lavorare prevalentemente negli Stati Uniti. “L’uomo in Frac” è la storia di emigranti italiani e Carlo Fusco sembra essere la persona più adatta a trasformare in immagini i sentimenti e l’intensità della storia. Avere un regista capace di interpretare il vero significato dell’Uomo in Frac deve essere per l’autrice la ricompensa migliore per un sogno che, purtroppo, per molto tempo è diventato quasi un incubo. La tenacia e la determinazione però sono state ricompensate.  Carlo Fusco, regista formatosi in Italia con dei grandi registi, ha scelto poi di trasferirsi, “in Italia non è premiato il merito, altrove almeno hai una possibilità…”, ci ha spiegato Fusco, rivelando in anteprima che a novembre uscirà in America il film “Il Padrino del Bandito Giuliano”, un film che racconta vicende ancora sotto il segreto di Stato e che tornerà presto a girare in Italia, con Jean Reno

Lei si divide tra l’Italia e gli Stati Uniti, come mai ha scelto di concentrare la sua attività oltremare? In Italia ha lavorato al fianco di grandi Registi…

Ho cominciato la mia attività di regista in Italia o meglio i miei studi. La difficoltà più grande nel Bel Paese è entrare nelle grazie dei produttori , purtroppo il cinema Italiano è una cerchia chiuso dove non si entra per meritocrazia ma dove funziona la telefonata del politico di turno oppure il compromesso di vario genere. In America, ma anche nel resto del mondo funziona diversamente , chiaro anche lì si trovano ostacoli di vario genere ma almeno si ha una possibilità, ecco perché la decisione di tentare all’ estero. In Italia ho portato grandi star Americane, ad esempio in VENTO DI SICILIA , portai per la prima volta Danny Glover , Michael Madsen , John Savage , Steven Bauer .. Attori che non avevano mai lavorato in un film indipendente Italiano. Sono stato il primo a farlo.

La notizia della Sua regia alla sceneggiatura di Stefania Rossella Grassi, oltre a farci immenso piacere, ci fa pensare che si sia un po’ immedesimato nella storia de “L’Umo in Frac”, è così?
Una storia vera e commovente che racchiude la sofferenza e le speranze di un intero popolo. Un racconto fortemente attuale seppur in circostanze diverse. Ho accettato di farne la regia semplicemente perchè storie cosi sono intramontabili , una sceneggiatura sia da festival che da botteghino

Quando ha letto la sceneggiatura, cosa ha pensato? Quali sono state le Sue emozioni?

Emozioni forti , nostalgia , amore , rabbia…Un insieme di sentimenti commoventi .

A Stefania Grassi: “L’Uomo in Frac”, finalmente sta prendendo corpo. Dopo le tormentate vicende che hanno coinvolto Mr Robert De Niro, il sogno prende forma e realtà…cosa prova?

Come Totò Cascio in “Nuovo Cinema Paradiso”. Rammenta gli occhi di Totò infusi di quell’amore per la settima arte? Io mi sento così! In queste settimane sto riscrivendo la sceneggiatura de “L’Uomo in Frac”. Sto rivivendo l’emozione nel raccontare la storia della mia famiglia. Dopo aver visto il mio Giosuè interpretato da Mr. Robert De Niro, non poteva finire così, non doveva finire così. Scrivere per me equivale a respirare. Pochi giorni fa, inaspettatamente, ho ricevuto la telefonata del più grande produttore di fiction italiane. Mi ha chiesto perché scrivo. Le dico la stessa cosa che ho detto a lui, sento il Cinema sotto ogni frammento della mia pelle. il Cinema per me è stato un amante bugiardo, mi ha portato al culmine dell’estasi per poi scaraventarmi giù e Mr. Robert De Niro ne ha incarnato l’amore che ha tradito. Oggi l’innamoramento è verso l’attore che interpreterà Giosuè, anche lui di origini Italiane.

Ad Entrambi: Come è nata la vostra collaborazione?
Carlo Fusco: Casualmente, credo che cosi nascano le migliori collaborazioni.
Stefania Grassi: Ho seguito Carlo con ammirazione. Attendevo che accettasse l’amicizia su Facebook, come quando aspetti di incontrare sulla tua strada l’artista che stimi ed ammiri tanto. Quel giorno è arrivato.

A Carlo Fusco: Vivendo negli Stati Uniti, ci può raccontare qual è il “sentimento” sulla vicenda De Niro?
Molti giornali americani si sono schierati dalla parte dell’autrice, ci può raccontare cosa ne pensano nell’ambiente cinematografico?
Il periodo della vicenda vivevo in Europa in Romania , ad ogni modo credo che il cinema si divida. C’è chi crede a De Niro e chi non si aspettava una cosa del genere da un premio Oscar… Io sinceramente non ho dato importanza alle voci di corridoio , purtroppo molte sceneggiature , film , finiscono in tribunale per un motivo o l’altro. A volte la gente parla senza conoscere i fatti come realmente sono andati. Ad ogni modo la cosa più brutta è l arroganza di alcune persone nel dire “ sconosciuta” all’autrice dell opera.

Come reagirà, secondo Lei, De Niro?
Mah , credo in nessun modo , almeno pubblicamente.

In Italia ha collaborato a dei film anche “scomodi”, uno su tutti “Li Chiamarono Briganti!”, un film che fu “boicottato” per i contenuti, ancora pesantemente attuali, ci può raccontare qualche aneddoto del film?
Sul quel film ero assistente volontario sul set , conoscevo molto bene la storia in quanto sono Lucano e i briganti erano quasi tutti della mia terrà. Squittieri era un tipo forte , deciso , mi piaceva tanto la sua regia.
Relativamente alla storia forse ci sono stati molti errori.. Ultimamente ho prodotto “Il Padrino del bandito Giuliano” documentario storico diretto da Ieva Lykos , racconta vicende che sono ancora sotto il segreto di stato. Uscirà a Novembre negli Stati Uniti. E una bomba che svela verità scomode.

Per concludere: “L’uomo in Frac” è una storia affascinante che racconta un pezzo di Italia, oltre al tema dell’emigrazione, una storia romanzata ma vera. Tornerà a lavorare in Italia? Che spazio ha il Cinema Italiano nel Mondo?

Sto preparando anche un altro film , sul terrorismo Islamico che girerò in Italia , sono in trattative con Jean Reno per il ruolo principale maschile , spero che il film vada in porto. Il cinema Italiano nel mondo avrebbe molto spazio , basterebbe produrre film interessanti , dando possibilità ai giovani autori di emergere.

Un’ultima curiosità, tra i film che concorreranno agli Oscar come Miglior Film Straniero, ci sono dei “favoriti” italiani?
Sa qual è il problema , in Italia il cinema è malato.  All’ Estero in paesi come Romania , Slovenia , Iran , Turchia si fanno film bellissimi a volte diretti da sconosciuti che meritano realmente certe posizioni.