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Tra Conti, Draghi e Grillo parlante, la fanta-fiction dell’estate è tutta da scoprire

Come in una fiction o una soap, le vicende politiche appassionano il pubblico del web e dei social, come mai prima d’ora. Ecco la favola che tiene col fiato sospeso il pubblico.

Tra Conti, Draghi e Grillo parlante, la fanta-fiction dell’estate è tutta da scoprire.

Il filo conduttore della “fanta-fiction” dell’estateè la disputa tra i due contendenti al “trono”(Movimento): Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Il pimo fondatore e garante del Movimento, il secondo leader naturale che ha conquistato sul campo la popolarità e il favore del pubblico grazie alla sua capacità di communicare e di empatizzare con i più deboli. Due protagonisti per una stessa fiction sembrano davvero troppi, specie quando il “premio in palio” è la guida di un Movimento che ha rivoluzionato il mondo della politica. Così, il buon fondatore e padrone accortosi di aver scelto un paladino della giustizia, non disponibile a fare il prestanome e con una sua integrità e visione, pur di non cedere lo scettro inizia a distruggere tutto quello che può. Ormai i sostenitori attendono con ansia l’arrivo del Conte senza macchia e senza paura, ma come in ogni soap che si rispetti, troverà sul suo cammino innumerevoli ostacoli o trappole, che il garante ha messo in campo distruggendo il suo stesso regno.

Spettatori non esattamente passivi, invocano da ogni parte la destituzione del garante-tiranno che per non cedere il suo regno piuttosto lo distrugge. I personaggi della fiction si fanno più complessi e articolati, si intravedono manovre distruttive che hanno anche un secondo fine, come se a far del male ci si guadagnasse di più. A ben vedere, infatti, sembra più conveniente allearsi con il nemico in carica ufficale, il Drago, ottenendo così un doppio beneficio: da un lato “sistemare” le leggi in proprio favore, dall’altro svuotare quel regno di ogni credibilità. Una volta che il “regno” è stato depredato, chi vorrà prendere le macerie?

Con chi sta il “popolo sovrano”? Con il nobile cavaliere (da non confondere con ignobili “cavalieri”). Il popolo attende e si prodiga in ogni post per sostenerlo, ma la politica sembra essere un gioco per pochi, come una partita a scacchi in cui vince chi sa prevedere la mossa dell’avversario. Il Grillo parlante prende tempo, divide le sue “truppe”, chiama a raccolta i suoi alfieri e gli ordina di assecondare il Drago, così tutti i pedoni entrano nel panico, sono disorientati. La partita è ancora aperta, scopriremo come andrà a finire nelle prossime puntate…pardon, nelle prossime ore, si spera.